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al testo di Amina Narimi
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Ti guardo, dove cammini, vicino alla casa del sole bisognosa di un luogo concreto di un corpo abitato visibile a somiglianza del cielo, in mezzo alla notte
la realtà è così delicata, là dentro -e pesante l’immaginazione- ruota la lingua nel cuore interamente viva e una vita è più grande
a trovarmi, non esiste un confine succhiando le dita agli anelli ancestrali con dentro dei soli persone e le stelle
è solo pace, sai, che si volge insieme che si allarga tra le cosce del mattino e si richiude, nei capelli, di fragili azzurri Chinando il capo sera dopo sera ascolta, il mormorio benevolo degli alberi, nello stesso incanto con la luce, in altre anime, lucida e leggera madre, sugli steli e al cuore teneramente incido l'intero sutra nel liquore brillante del risveglio.
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